La Sardegna a Venezia 80
- By : Cgs-sardegna.it
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Una rappresentanza del CGS La Giostra di Cagliari ha partecipato al Laboratorio Venezia Cinema 2023, organizzato dall’Associazione nazionale CGS nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, giunta quest’anno alla sua ottantesima edizione.
Quest’anno al Laboratorio si sono alternati 23 operatori culturali, distribuiti in due turni, provenienti da Marche, Liguria, Lombardia, Sardegna, Veneto e Puglia, tutti animatori della comunicazione e della cultura appartenenti agli ambienti salesiani dei CGS, in maggioranza di età compresa tra i 18 e i 29 anni.
Al di là della visione dei film in programma nelle varie sezioni della Mostra, i giovani sono stati coinvolti in un quotidiano confronto a più voci con gli scenari culturali della contemporaneità, anche attraverso una formazione operativa sul linguaggio del Cinema, che si è concretizzato nella produzione di recensioni e schede filmiche.
La Giuria CGS, composta dai partecipanti al Laboratorio, ha assegnato infine il Premio “Lanterna Magica” (XXVI edizione) al film “Io Capitano” di Matteo Garrone, con la seguente motivazione:
Per aver costruito un racconto di formazione attraverso il topos del viaggio verso la realizzazione dei propri sogni, comune a molti adolescenti, declinato, però, sullo sfondo del drammatico problema delle migrazioni e delle “rotte della speranza”. Al centro della narrazione si stagliano il coraggio e la determinazione di Seydou che, in un mondo in cui si tende ad aggirare la propria responsabilità, diventa uomo quando assume fino in fondo il proprio ruolo, facendosi carico soprattutto dei più deboli, fino all’urlo finale richiamato nel titolo. Interessante, dal punto di vista del linguaggio, il ricorso ad una fotografia molto curata, con una luce che predilige i toni caldi e avvolgenti, a voler sottolineare i colori e le sfumature dell’Africa. Le incursioni oniriche e visionarie che accompagnano il cammino, regalano al racconto qualche luminosa suggestione fiabesca. Il regista sceglie lo stile dell’apologo per porre l’accento sul necessario recupero della percezione dell’umanità dei migranti.