Giffoni 50plus: il racconto del CGS La Giostra

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Al festival internazionale del cinema per ragazzi di Giffoni, quest’anno, sono state tre le giurie CGS “Percorsi Creativi”. Al tradizionale riconoscimento per la sezione +13, che la nostra Associazione nazionale conferisce dal 2004, si sono aggiunti i premi collaterali anche per le sezioni +16 e +18, segno di un crescente riconoscimento per un lavoro di qualità nella formazione dei più giovani all’utilizzo dei media.
La peculiarità, che ha permesso una partecipazione massiccia del CGS (circa 60 tra ragazzi dai 13 anni in su, staff di animatori e responsabili) è stata proprio la partecipazione da remoto, con film visti in piattaforma in contemporanea con il festival dalle sedi istituzionali dell’associazione e incontri su zoom con registi e operatori del mondo multimediale con interventi da tutto il mondo. E il CGS ha risposto con cinque circoli, in altrettante città: Alassio, Ancona, Cagliari, Civitavecchia e Taranto.
Quest’anno in particolare si è visto come un Laboratorio di cinema sia riuscito a proiettare soprattutto storie di ragazzi (i protagonisti dei film) raccontate ad altri ragazzi (i partecipanti alle giurie), coinvolti nella discussione critica, che in presenza per le Giurie Generator +13 (Civitavecchia) e +18 (Cagliari) e online per la Giuria +16 (costituita dai tre hub di Alassio, Ancona e Taranto).
Le caratteristiche salienti della giuria +18 del CGS La Giostra di Cagliari sono state, molto probabilmente, la novità e l’unione. Con ciò Intendendo non tanto l’atipicità della situazione legata alle restrizioni imposte dalla pandemia in corso, quanto piuttosto la capacità di lavoro di un gruppo composto da persone che, pur conoscendosi da anni, non avevano mai lavorato tutte assieme e in maniera così organica e sistematica alla assegnazione di un premio. Infatti, l’esperienza di Cagliari dà il senso più vero e profondo del concetto di giuria, intendendola come democrazia delle idee. Nonostante la presenza dei responsabili, figure necessarie per tirare le somme, non vi è stata alcuna supremazia o tentativo di imposizione durante i dibattiti, nemmeno dalle persone che, effettivamente, avevano più esperienza di altre nel settore cinematografico e il cui ascendente poteva essere determinante nelle decisioni. Invece no, niente di tutto questo. L’analisi e l’interpretazione sono stati concepiti come dibattito tra amici che sapevano certamente di avere delle responsabilità legate all’assegnazione un premio, ma ciò non ha in alcun modo inficiato la spontaneità del dibattito, che si è arricchito di volta in volta di elementi e di sfaccettature degne di un gruppo di lavoro che sarebbe bello ricreare in altre occasioni di questo tipo.
A ciò si aggiunga il fatto che il premio per la categoria +18 era totalmente affidato al CGS La Giostra di Cagliari, non in collaborazione con altre sedi, cosa che ha certamente giovato alla creazione di un clima molto sereno e non carico di apprensione, vista l’autonomia con cui abbiamo potuto prendere le decisioni. È inoltre fondamentale spendere due parole sul modus operandi e sui criteri con cui è stato assegnato il premio: non solo si è vaIutata la qualità artistica assoluta di ogni singolo film, ma vi è stata una particolare attenzione al livello di gradimento che il lungometraggio avrebbe potuto avere se, avulso dal contesto di Giffoni, fosse stato inserito in un ambito in cui non una giuria ma il pubblico padroneggia con le valutazioni. In sostanza, nell’operare la scelta finale, abbiamo cercato di contemperare la qualità cinematografica e la fruibilità dell’opera ad un pubblico non necessariamente di nicchia o che vede il film solo per valutarlo. Infine è interessante notare l’attività social legata a questo evento: con cadenza quasi giornaliera e con molta cura sono stati riportati su Instagram tutti momenti fondamentali dell’esperienza, cercando di dare il senso di un lavoro puntale e serio, speculare e non meno attento di quello in sede. Pertanto, è possibile chiudere il bilancio in maniera più che positiva, nella piena consapevole del reciproco arricchimento che questo lavoro lascia negli animi di tutti coloro che hanno contribuito a renderlo così equo e democratico.


a cura di Nicola Olla

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